- Docente titolare: Andrea Zhok
myAriel
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- Docente titolare: Carmine Di Martino
Obiettivi e programma
Il
corso si propone di fornire conoscenze approfondite circa alcune
nozioni e questioni chiave in filosofia politica, quali quelle
riconducibili all'obbligo politico, alla legittimità, all'uguaglianza e
alla libertà. Le lezioni si concentrano sull'analisi critica di testi e
autori classici - Hobbes, Locke, Rousseau e Kant - con l'obiettivo di
illustrare i tratti caratteristici del contrattualismo moderno, un
approccio congeniale a comprendere le finalità e i metodi distintivi
della filosofia politica.
Il programma completo del corso, che include indicazioni sulle modalità di verifica e i materiali d'esame, è disponibile a questo link.
Calendario delle lezioni
Le lezioni iniziano venerdì 12 gennaio e si svolgono in base al seguente calendario:
- mercoledì, 16:30-18:30, aula 11
- venerdì, 12:30-14:30, aula 10
- Docente titolare: Francesca Pasquali
- Docente titolare: Francesca Pasquali

Il corso si propone di introdurre le studentesse e gli studenti all’analisi critica delle organizzazioni e delle istituzioni secondo la prospettiva combinata della filosofia politica e dell’etica pubblica. Se lo studio dei fenomeni politici, del conflitto e dell’idea di società ben ordinata è da sempre uno degli ambiti centrali della filosofia politica, l'etica pubblica è lo studio dei differenti approcci (teorici e metodologici) alla giustificazione delle scelte pubbliche e di rilevanza collettiva su temi fondamentali del vivere comune. La nostra vita di cittadini e cittadine si evolve in uno spazio pubblico, governato da politiche pubbliche e scelte istituzionali, che lo orientano e lo condizionano. Per rintracciare risposte alle principali questioni politiche e pubbliche talvolta veniamo consultati, talvolta decidono i nostri rappresentanti, ma in un caso come nell’altro la possibilità di rintracciare risposte accettabili dipende dalla possibilità di rintracciare risposte che non siano soggettive né ideologiche. Studiare i metodi e i principi che consentano una giusta partecipazione alla discussione sui beni e sulle risorse della convivenza significa ragionare in termini di etica pubblica. L’obiettivo formativo dell’insegnamento è quello di sviluppare conoscenze e competenze utili a trovare criteri per giustificare o valutare criticamente la legittimità di decisioni, istituzioni e pratiche politiche e pubbliche, in termini che siano anche riconoscibili dal punto di vista del dialogo e della comunicazione. Filosofia politica ed etica pubblica si potranno così configurare così come un repertorio di linguaggi condivisibili da parte di individui che restano parzialmente – moralmente - estranei l’uno all’altro, e tra i quali si possono verificare convergenze, divergenze, incompatibilità e disaccordi. Intesa in questo senso, entrambe le prospettive disciplinari definiscono i criteri di discussione pubblica sulle ragioni per preferire una regola o un’altra, sui principi utilizzabili nelle politiche, nella legislazione e nelle istituzioni.
Il bagaglio metodologico e teorico acquisito verrà messo a frutto per l’analisi applicata a casi concreti di uno dei problemi fondamentali della filosofia politica e dell’etica pubblica: il conflitto, e la sua gestione.
- Docente titolare: Beatrice Magni

Il corso si propone di introdurre le studentesse e gli studenti all’analisi critica delle organizzazioni e delle istituzioni secondo la prospettiva combinata della filosofia politica e dell’etica pubblica. Se lo studio dei fenomeni politici, del conflitto e dell’idea di società ben ordinata è da sempre uno degli ambiti centrali della filosofia politica, l'etica pubblica è lo studio dei differenti approcci (teorici e metodologici) alla giustificazione delle scelte pubbliche e di rilevanza collettiva su temi fondamentali del vivere comune. La nostra vita di cittadini e cittadine si evolve in uno spazio pubblico, governato da politiche pubbliche e scelte istituzionali, che lo orientano e lo condizionano. Per rintracciare risposte alle principali questioni politiche e pubbliche talvolta veniamo consultati, talvolta decidono i nostri rappresentanti, ma in un caso come nell’altro la possibilità di rintracciare risposte accettabili dipende dalla possibilità di rintracciare risposte che non siano soggettive né ideologiche. Studiare i metodi e i principi che consentano una giusta partecipazione alla discussione sui beni e sulle risorse della convivenza significa ragionare in termini di etica pubblica. L’obiettivo formativo dell’insegnamento è quello di sviluppare conoscenze e competenze utili a trovare criteri per giustificare o valutare criticamente la legittimità di decisioni, istituzioni e pratiche politiche e pubbliche, in termini che siano anche riconoscibili dal punto di vista del dialogo e della comunicazione. Filosofia politica ed etica pubblica si potranno così configurare così come un repertorio di linguaggi condivisibili da parte di individui che restano parzialmente – moralmente - estranei l’uno all’altro, e tra i quali si possono verificare convergenze, divergenze, incompatibilità e disaccordi. Intesa in questo senso, entrambe le prospettive disciplinari definiscono i criteri di discussione pubblica sulle ragioni per preferire una regola o un’altra, sui principi utilizzabili nelle politiche, nella legislazione e nelle istituzioni.
Il bagaglio metodologico e teorico acquisito verrà messo a frutto per l’analisi applicata a casi concreti di uno dei problemi fondamentali della filosofia politica e dell’etica pubblica: il conflitto, e la sua gestione.
- Docente titolare: Beatrice Magni
- Docente titolare: Annalisa Antonia Ceron
- Docente titolare: Carlotta Cossutta
- Docente titolare: Giulia Bistagnino

L'insegnamento di Filosofia Pubblica ha l'obiettivo di fornire strumenti analitici per orientarsi nella interpretazione dei fenomeni politici, favorendo soprattutto l'apprendimento di un linguaggio valutativo e non semplicemente descrittivo. Si potranno così comparare le diverse opzioni normative in campo, anche attraverso la loro applicazione a eventi politici specifici, in modo da favorire autonome capacità di valutazione circa la loro diversa efficacia e persuasività.
Al termine dell'insegnamento, gli studenti saranno in grado di:
1. Spiegare il problema del rapporto tra morale e politica.
2. Descrivere e spiegare le differenze tra i principali approcci normativi per la valutazione di azioni e attori politici (consequenzialismo e assolutismo).
3. Spiegare cosa significhi giudicare politicamente e come questo si differenzi dalla descrizione e dalla prescrizione.
4. Valutare criticamente e costruire argomenti normativi, ovvero fornire giustificazioni per posizioni normative, riguardo l'azione politica e fatti politici.
5. Elaborare approfondimenti anche in forma di dibattito su tesi contrapposte preparate con letture specialistiche o su casi specifici.
- Docente titolare: Giulia Bistagnino
- Docente titolare: Paolo Spinicci
- Docente titolare: Rossella Fabbrichesi

- Docente titolare: Marta Degl'Innocenti
- Docente titolare: Michela Rancan
- Docente titolare: Michela Rancan
- Docente titolare: Daniela Vandone
- Docente titolare: Marta Degl'Innocenti
- Docente titolare: Marta Degl'Innocenti
- Docente titolare: Marcella Lorenzini
- Docente titolare: Gennaro De Novellis
- Docente titolare: Paola Musile
- Docente titolare: Gennaro De Novellis
- Docente titolare: Paola Musile Tanzi